Studiare in Italia e all’estero: un titolo che vale doppio



Oggigiorno sono sempre più numerosi i profili che presentano  una specializzazione di livello internazionale per lavorare all’estero o per migliorare il proprio curriculum. I giovani talenti italiani hanno saputo accrescere le proprie competenze “trovando fortuna” all’estero. Negli ultimi anni, sono cresciute le Università che offrono percorsi didattici che rilasciano un doppio titolo o un titolo congiunto. Tra le varie offerte formative, il double degree ha assunto un ruolo capitale nella scelta del percorso accademico. Secondo quanto riportato dal Sole24ore, nell’anno accademico 2014-2015 si contavano più di 400 opzioni, rispetto ai 67 master offerti dalle Università italiane nel 2011. Ciò permette di ottenere, al termine degli studi, due diplomi (o un unico diploma riconosciuto in due Paesi).

Tuttavia, è possibile iscriversi direttamente ai corsi di Laurea presso le Università straniere, tramite un percorso di preselezione dei candidati finalizzato alla verifica dei requisiti. Anche dal punto di vista economico, l’esperienza presso gli Istituti stranieri viene “alleggerita” con delle borse di studio o tasse universitarie più basse rispetto alla media italiana.

Gli sbocchi occupazionali

Un doppio titolo ha un peso non da poco sul curriculum perché un’esperienza all’estero, soprattutto se affiancata da uno stage, è sempre ben valutata dai selezionatori. In particolare alcuni master dell’area economica sono indicati per chi vuole specializzarsi in aree come gestione dei mercati finanziari, management e scienze bancarie, ma anche per la gestione del turismo o per l’integrazione economica.

Qualche esempio? I diplomati al Master in Economia e Politiche Internazionali (MEPIN) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e dell’Università della Svizzera italiana si sono inseriti rapidamente e con successo in aziende multinazionali, in banche e società finanziarie, in enti territoriali, in organizzazioni non governative, nell’insegnamento e in istituti di ricerca. Si può studiare Architettura al Politecnico di Milano e insieme anche in Messico, Venezuela, Turchia; Agraria a Padova e in Danimarca, ottenendo due titoli validi in entrambi i Paesi; Filosofia a Bologna e in Germania; Sociologia a Trento e in Spagna; Cooperazione internazionale alla Sapienza di Roma e in Colombia; Ingegneria delle Telecomunicazioni al Politecnico di Torino e in Cina.

Tra i primi a organizzare corsi per la doppia laurea, l’Università di Trento, che iniziò nel 1997 a sottoscrivere accordi con atenei stranieri in tutto il mondo, coinvolgendo ogni suo dipartimento. I primi con le università di Brema, Dresda, Friburgo. E poi con la Francia, la Spagna, il Portogallo, i Paesi Bassi, l’Austria, la Croazia, il Regno Unito, la Svezia, la Finlandia, l’Ungheria, la Repubblica Ceca, la Lituania, gli Stati Uniti e la Cina.

Centinaia di «doppie» porte, aperte sul mondo.


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