La parità tra uomini e donne deve essere assicurata in tutti i campi, compreso in materia di occupazione, di lavoro e di retribuzione.
Articolo 23 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, 7 dicembre 2000
“Non c’è paese al mondo nel quale sia stata raggiunta la parità salariale tra uomini e donne. Anzi, non ci si è neanche avvicinati. Il gender pay gap, il differenziale retributivo di genere, è una realtà che resiste al tempo, riducendosi molto più lentamente di tutti gli altri divari tra uomini e donne (in lavoro, istruzione, presenza nelle istituzioni e nei posti di potere). E in molti posti si è riaperto in conseguenza della crisi economica.â€
In altre parole: le donne guadagnano meno degli uomini, anche in Italia, come scrive Roberta Carlini su Internazionale.
E i numeri parlano chiaro: secondo il Global Gender Gap Report del World Economic Forum, nel nostro Paese una donna in media guadagna 0,47 centesimi per ogni euro guadagnato da un uomo.
Secondo il WEF, insomma, la parità salariale per il nostro Paese è ancora lontana.
Se consideriamo questo dato alla luce di altri indicatori relativi alla parità di genere, il quadro diventa ancora più chiaro: mentre l’Europa si pone ai primi posti nel mondo per gender equality, l’Italia resta in coda.
Ne parla diffusamente anche Laura Sabbadini in quest’articolo comparso su La Stampa.
Intermedia Selection, con l’intento di contribuire al sistema paese, vuole raccogliere le opinioni del proprio network e dei candidati attraverso un sondaggio.
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Le risposte saranno la base per una riflessione sul report del WEF.
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