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Divertente.
Hai molta energia.
Forse il lavoro che hai sempre cercato ora esiste!
Nel panorama lavorativo statunitense ed europeo ha preso piede una nuova figura professionale: il Manager della Felicità o, detto in modo più cool, Chief Happiness Officer (CHO).
Il suo obiettivo? Portare gioia e soddisfazione tra i lavoratori.
Alexander Kjerulf, cofondatore di WooHoo INC-Happiness at work, nel suo Chief Happiness Officer Blog suggerisce ai manager 10 dritte da utilizzare nella vita quotidiana che possono realmente rendere delizioso l’ambiente di lavoro: passeggiare nei corridoi, chiacchiere e pranzi con i dipendenti, salutare sempre e dare il buongiorno, incoraggiare a seguito di cattive notizie.
Lo stesso Kjerulf racconta di come alcune attività generano un effetto a catena che soddisfa  direttamente e indirettamente anche il cliente: battaglie con i cuscini e nascondino negli store IKEA, coriandoli all’ingresso, e pancake gratis per tutti.
La felicità diminuisce turnover e assenteismo e contribuisce a stimolare e coltivare talenti. La creazione di una cultura emozionale positiva crea miglioramenti in termini di comportamento, performance e soddisfazione lavorativa. I colleghi si aiutano di più, con più serenità e lavorano meglio.
Non basta però una barzelletta o una pacca sulla spalla per rendere appagata un’azienda.
Il CHO deve ispirare e profondere gratificazione e allegria, preoccupandosi del benessere dei dipendenti dando lui stesso il buon esempio insieme al Top Management.
La felicità si polarizza a cascata: se un CEO si interessa realmente della gioia e del benessere delle proprie risorse e la inserisce tra le sue priorità strategiche, l’obiettivo del CHO è raggiunto.
Stiamo a vedere se arriverà anche in Italia.
So, don’t worry, be a Chief Happiness Officer!
Anna Zoccarato
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